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Dal titolo originale Buffy, The Vampire Slayer (l’ammazzavampiri) la serie fu scritta e prodotta nel 1997 da Joss Whedon, ideatore di un film omonimo del 1992 che però si rivelò un fallimento. La serie, invece, ebbe molto successo e diede il via alla diffusione del genere “vampiresco”, oggi commercialmente ampio.
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Buffy Anne Summers: Grifondoro
Appassionato Capitano della squadra di Quidditch, Buffy è determinata a vivere Hogwarts al massimo delle sue possibilità. Nonostante la sua personalità diffidente, ogni sera i suoi compagni si contendono la poltrona più vicina a lei, in Sala Comune. Questa sua accesa socialità incide spesso negativamente sul rendimento scolastico, ma può contare su una fitta rete di amici fidati, sempre disposti ad aiutarla.
Perché Grifondoro? Inizialmente, Buffy è il clichè della “ragazza più popolare della scuola”. Bionda, bella, solare, sicura di sè, divisa tra feste studentesche ed allenamenti da cheerleader ed il desiderio di ritornare a quella futile vita da adolescente non si placherà mai in lei. Tuttavia accetta le sue responsabilità di Cacciatrice con riluttante grazia, senza lasciarsi sopraffare dalla frustrazione. Vive costantemente sulla soglia dell’Inferno, senza oltrepassarla mai, nonostante la sua vulnerabilità potrebbe talvolta spingerla sul sentiero più facile. Buffy è consapevole che la sua vita non sarà mai facile, ma fa appello a tutto il suo coraggio per mettere il benessere di chi ama, se non quello del mondo intero, al primo posto. Basti pensare a quando si trova costretta ad uccidere Angel o a quando sacrifica se stessa per consentire a sua sorella Dawn di continuare a vivere. A primo impatto fredda e diffidente, qualsiasi decisione debba prendere è sempre dettata dal cuore.
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Willow Danielle Rosenberg: Corvonero
Se pensate che sette anni non siano abbastanza per leggere l’intero contenuto della biblioteca della scuola, non avete mai conosciuto Willow. Sebbene non le dispiaccia socializzare, un buon libro ed un costante afflusso di nozioni sono sempre la compagnia ideale, in qualsiasi stato d’animo lei si trovi. Solitaria dall’animo d’oro, si sforza di tenere a bada la sua irascibilità, ma un paio di volte le è comunque capitato di Schiantare compagni che l’accusavano di essere noiosa.
Perché Corvonero? La cervellona della classe, la persona che tutti cercano quando non si ha idea di come completare un compito, nell’immaginario collettivo Willow ha costantemente un libro in mano. Soprattutto nei primi tempi la sua curiosità e passione per la conoscenza hanno quasi rischiato di farle lasciare le penne, ma ciò non le ha mai pesato. E quando trova finalmente la sua strada – la magia – si distingue per eccellenza. Willow incarna perfettamente entrambi i valori portanti di questa casa: saggezza ed individualità.
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Alexander “Xander” LaVelle Harris: Tassorosso
Xander è indubbiamente l’alunno preferito di… nessun professore ad Hogwarts. Tutti sanno che se riesce a superare gli esami per il rotto della cuffia, è esclusivamente merito della sua migliore amica, Willow. Vivendo in dormitori diversi, tuttavia, è fin troppo semplice per lui perdere serate intere a chiacchierare con gli elfi domestici, quando sgattaiola nelle cucine per uno spuntino extra post-allenamento di Quidditch… a cui lui assiste soltanto.
La sua disattenzione è così palesentemente a cuor leggero, tuttavia, da rendere impossibile a chiunque non provare un affetto smisurato per lui.
Perché Tassorosso? Xander è semplicemente l’amico. Un tontolone il cui più grande talento è essere presente, per chiunque. Per i suoi amici, vecchi e nuovi, ma anche per il primo malcapitato che si caccia nei guai. Dopo sette anni di apocalissi confessa di aver talvolta sofferto il suo ruolo marginale, ma da perfetto Tassorosso è contemporaneamente consapevole di quanto cruciale sia stato in realtà, nell’essere sempre pronto a mitigare la tragedia con il suo ottimismo, a notare le debolezze celate di chi lo circonda, spronandoli ad aggrapparsi alla parte migliore di se stessi: lui è l’unico in grado di fermare la furia di Willow dopo la morte di Tara, si illude di fermarla dicendole che le vuole bene; lui fa innamorare di sé un demone ed Anya stessa partecipa alla battaglia finale, schierandosi coi buoni, per stare vicino a lui. Xander non avrà alcun potere soprannaturale, ma il semplice fatto che sia presente è una costante salvezza.
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Angel: Serpeverde
Salvo pochi fortunati individui, nessuno è mai riuscito a capire se Angel sia un semplice cinico o direttamente un bullo a tutto tondo. Nel dubbio, i suoi compagni evitano con tutte le forze di fargli saltare i nervi…spesso evitandolo completamente. Circondato ed idolatrato da pochissimi amici, Angel è Cercatore nella Squadra di Quidditch della sua Casa, un ruolo che ama perché solitario ma contemporaneamente principale responsabile dell’esito della partita.
Perché Serpeverde? Di Angel si ha una prima impressione distorta. Il grande amore di Buffy, il vampiro che protegge la Cacciatrice ed i suoi amici… Angel è in realtà una preda facile per la malvagità, sin dai suoi giorni da umano. La sua vita è pesantemente influenzata dal pessimo rapporto con la famiglia, una pena che lui affoga spensieratamente nell’alcol. Angel ha sempre avuto un animo debole, privo di umiltà; preferiva seppellire le sofferenze anziché innalzarsi al di sopra di esse; diventato vampiro, il suo primo atto di crudeltà è l’omicidio di tutta la sua famiglia, inclusa sua sorella Kathy la quale era l’unica a nutrire sincero affetto per lui nonostante i suoi innumerevoli difetti; Drusilla è il suo capolavoro di crudeltà, una ragazza pura e devota, torturata fino alla follia e infine condannata a trascinarsi le sue pene per l’eternità.Talmente malvagio da costringersi all’esilio, da perfetto Serpeverde ad Angel importa di pochissimi e sarà soltanto l’incontro con Buffy a far nascere in lui il desiderio, l’ambizione, di rimediare ad una scia di male che lo insegue da secoli.
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Rupert Edmund Giles: Grifondoro
La personificazione dello Studente d’Oro, sempre puntuale, sempre primo della classe, Prefetto ed infine Caposcuola, Giles ha trascorso un primo anno in realtà alquanto indisciplinato. E’ una fortuna che i suoi innumerevoli successi accademici raccolti nell’arco di sette anni abbiano eclissato completamente questo dettaglio. Lo stesso ragazzo che faceva uso di Pasticche Vomitose quotidianamente, ora si intrattiene abitualmente a conversare con i fantasmi del castello, per motivi tutt’altro che sociali. Essi rappresentano per lui una fonte d’informazione ben superiore a qualsiasi libro disponibile in biblioteca: in fondo, quale migliore maniera di riempire lacune create da un banale testo, magari erroneamente tradotto?
Per quanto fastidiosi siano i suoi rimproveri, chiunque sa di poter correre da lui per dedicati ed approfonditi ripassi e chiarimenti dell’ultimo minuto.
Perché Grifondoro? Nonostante Giles sia il mentore per tutta la durata della serie, in gioventù non avrebbe voluto diventare Osservatore. E’ un ruolo che ricade su di lui per eredità, non per vocazione, e che tuttavia egli accetta (sebbene dopo una breve fase di ribellione) per dedizione nei confronti della sua famiglia. La sua nobiltà d’animo non si estende tuttavia all’Ordine, da cui viene cacciato in seguito ad una palese e disinteressata noncuranza delle regole. Si affeziona alla sua protetta come un padre ad una figlia, dimostrandole una lealtà pari a quella di un Tassorosso, ma la sua apparenza posata non basta a cancellare quella passione e sregolatezza che ogni Grinfondoro non vede l’ora di portare in superficie.
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William Pratt “Spike”: Tassorosso
Soltanto i Tassorosso sono pazienti abbastanza da sopportare gli sbalzi d’umore di William e allo stesso tempo volontariamente sedersi in Sala Comune ad ascoltarlo recitare le sue poesie. Sebbene nei corridoi della scuola Spike non sia l’amico dei sogni di tutti (anzi, quasi tutti i membri delle altre Case tendono ad evitarlo), durante le sue giornate buone è un compagno di classe prezioso, sempre pronto ad aiutare il vicino a superare quell’improvviso blocco che gli impedisce di finire il dannato saggio di Pozioni.
Perché Tassorosso? Spike viene presentato al mondo come uno dei vampiri più cruenti della storia, riuscito ben tre volte in un’impresa a dir poco utopica come è quella di uccidere una Cacciatrice. Tuttavia ci si dimentica spesso di quanto la violenza di Spike sia indotta e controllata, frutto di laceranti delusioni ed una certa insicurezza. Il cuore di William è in realtà quello di un poeta, un inguaribile romantico, un figlio devoto che trasforma sua madre in vampira per non doverla guardar morire; perennemente ossessionato dal perdere la donna che ama e per cui farebbe qualsiasi cosa; ammiratore di Angel fino al momento in cui egli minaccia di portargli via Drusilla. Quando la lealtà di un Tassorosso viene tradita, essa diventa un’altrettanto intensa ostilità ed il rapporto tra Spike ed Angel ne è l’esempio perfetto: “Drusilla mi ha generato, ma tu mi hai reso un mostro.” Tuttavia una lealtà tanto profonda quanto quella che solo un Tasso può provare non svanisce mai completamente e dopo anni di rancori, Spike ritornerà sui suoi passi per unirsi alla squadra di Angel a Los Angeles.
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