a cura di laurasoretta
Mi premeva molto sottolineare questo punto.
Di recente ho smistato i personaggi di Frozen e, dal momento in cui mi sono messa a riflettere su quale casa assegnare a ciascuno di loro, mi è parso subito evidente che la casa di Elsa dovesse essere quella di Corvonero.
Elsa è una ragazza dalle grandi capacità, ma il suo potere la rende strana agli occhi del suo popolo. Viene vista, infatti, come un mostro, ma non perché abbia fatto qualcosa di sbagliato, solo perché dotata di poteri magici e, dunque, diversa. Elsa è anche saggia e matura, infatti non vuole che sua sorella sposi un uomo appena conosciuto e, quando si allontana dal suo Regno, lo fa perché consapevole di non poter gestire il suo potere.
Girando su Internet, però, ho notato che in molti tendono a smistarla in Serpeverde, ma anche provando a capirne le motivazioni, posso affermare con assoluta certezza che no, non può essere così.
Le caratteristiche di un buon Serpeverde sono l’ambizione, l’astuzia e la determinazione, e già da qui notiamo come non le rispecchino affatto.
Elsa è, invece, un personaggio molto insicuro. È convinta di non saper gestire il suo potere perché così le hanno fatto credere e, in tutti quegli anni, si è chiusa in se stessa, finché il potere non è emerso improvvisamente in maniera incontrollata.
Un Serpeverde sarebbe stato orgoglioso del suo potere, probabilmente lo avrebbe utilizzato proprio per imporre la propria supremazia sugli altri, ma Elsa decide di scappare per non far del male a nessuno, soprattutto a sua sorella. Solo in un momento sta quasi per usarlo volontariamente per far del male, ed è quando viene attaccata dai due uomini del Duca di Weselton, ma lo fa soltanto per difendersi, dopo aver intimato loro di andar via più volte. È vero, è sul punto di spingere uno di loro dalla balconata, ma solo perché il potere le ha scatenato emozioni incontrollate.
Sento già le proteste degli Slytherin Proud che, risentiti, dicono “Ma essere Serpeverde non significa essere cattivi” e infatti non è questo che intendo. La questione non è se Elsa sia buona o cattiva, ma la sua personalità ed essa non rispecchia affatto quella dei Serpeverde.
Perché invece Elsa è un Corvonero? Oltre alle sue grandi capacità – che pur possono rispecchiare anche le altre tre case – e alla sua maturità, l’essenza di Elsa, al di sotto delle sue insicurezze, viene espressa al meglio nella canzone Let it go (per confermare la mia tesi, prenderò in considerazione la traduzione del testo originale e non il riadattamento italiano).
Nel messaggio di benvenuto della casa di Corvonero su Pottermore, il prefetto Robert Hilliard descrive gli studenti della sua casa come dei geni fuori dalla portata della gente comune. Dice inoltre che essi pensano di avere il diritto di “indossare ciò che a loro piace, credere in quello che vogliono e dire quello che pensano”.
Quando Elsa scappa via, isolandosi da tutto e da tutti, e dando via libera al suo potere, trova finalmente il coraggio di dire “Non mi importa cosa diranno” (I don’t care what they’re going to say) ed esprimere totalmente ed incondizionatamente se stessa.
“È il momento di vedere cosa posso fare, scoprire i limiti e oltrepassarli” (It’s time to see what I can do, to test the limits and break through) aggiunge ed una delle cose che amano di più i Corvonero è la sperimentazione di incantesimi fuori dal comune.
La Elsa di Let it go, la regina del ghiaccio, è un’Elsa che crede di aver superato le sue paure grazie all’isolamento, dove può permettersi di vivere senza nuocere agli altri. Un Serpeverde non lo avrebbe fatto, un Serpeverde avrebbe invece rivendicato il suo Regno.
Il suo castello di ghiaccio non è il simbolo della sua grandezza, ma è il suo nuovo mondo, quel mondo che lei ha scelto per proteggere se stessa, il suo popolo e la sua famiglia.