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I fan di Harry Potter concordano davvero su pochissimi argomenti, ma uno di questi è senz’altro la caratterizzazione a tutto tondo di ogni personaggio. Probabilmente è per questo motivo che siamo così affezionati alla Cerimonia dello Smistamento, perché assegnare una Casa non è semplicemente scegliere un colore o un personaggio preferito e schierarsi dalla loro parte, bensì si tratta di tuffarsi a capofitto in un’analisi psicologica e comportamentale senza fine dei protagonisti (e di noi stessi).
Questo è quello che facciamo noi quando ci troviamo a Smistare personaggi che non hanno nulla a che vedere con il Mondo della Magia e proprio da questa costante ed infinita analisi è nata l’idea di fare un passo indietro e riservare ai personaggi originali lo stesso trattamento che riserviamo ad altri fandom.
Tra contraddizioni e conferme, abbiamo selezionato quattro personaggi che a nostro avviso incarnano alla perfezione ogni singolo valore della loro Casa di appartenenza.

Nella lista di pregiudizi che circondano la reputazione di ogni Casa di Hogwarts, il più difficile da sradicare è senz’altro quello legato alla malvagità dei Serpeverde.
Con il tempo abbiamo accettato di buon grado che in Draco Malfoy ci fosse ben più del bulletto viziato e manipolato che siamo stati abituati a conoscere, mentre anche a distanza di 14 anni dalla rivelazione del racconto del Principe, l’opinione su Severus Piton spacca totalmente il fandom in due.

Noi, da devote sostitute del Cappello Parlante, crediamo fermamente che ci sia davvero luce ed ombra in ognuno di noi e Piton non fa eccezione.

Quando si pensa ai Serpeverde, uno dei primi valori da annoverare è senz’altro l’astuzia, la quale per definizione implica un discreta intelligenza.
Nel voler additare Piton come il più crudele dei personaggi dopo Lord Voldemort ci si dimentica facilmente di come Severus fosse in realtà uno studente talentuoso, sorprendentemente abile anche nelle materie più complicate. La sua capacità intellettiva – assiduamente approfondita per via di un desiderio di rivalsa che Piton cova in sè sin da bambino – assume una sfumatura Serpeverde nel momento in cui viene utilizzata per fini egoistici, per esempio annotando modifiche sul libro di Pozioni raggiungendo risultati migliori dell’insegnante stesso, oppure inventando Sectumsempra, un incantesimo d’attacco letale e segreto.

Impossibile tralasciare la naturale attitudine di Piton per la Legilimanzia, contemporaneamente prova della superiorità intellettuale e dell’egoismo di Severus. Come lui stesso spiega ad Harry, “Chi padroneggia la Legilimanzia è in grado, in condizioni particolari, di scavare nella mente delle sue vittime e interpretare correttamente ciò che vi trova. L’Oscuro Signore, per esempio, sa quasi sempre se qualcuno gli sta mentendo. Solo chi è abile in Occlumanzia è in grado di escludere i ricordi e le emozioni che contraddicono la bugia e può così mentire in sua presenza senza essere scoperto.

Se Severus – da perfetto Serpeverde – non avesse voluto rincorrere rispetto e gloria, probabilmente non avrebbe coltivato il suo talento ed è impossibile non domandarsi che ne sarebbe stato di Piton (e di conseguenza di Harry e di tutta la saga) se lui non avesse trasformato la Legilimanzia nella sua arma più potente.

A questo proposito vale la pena soffermarsi sulla determinazione tinta di egoismo attribuita ai Serpeverde.
Nella versione originale infatti, il Cappello definisce la Casa con queste parole: “Those cunning folks use any means to achieve their ends.
Un vero Serpeverde farebbe qualsiasi cosa – incluso calpestare le persone a lui più vicine – per raggiungere i propri scopi.
Piton, che non ha mai avuto modo di vendicarsi in prima persona per i soprusi subiti in adolescenza a causa di James e Sirius, ripaga Harry con la stessa moneta, bullizzandolo ad Hogwarts ed impedendo la liberazione di Sirius. Non importa che Sirius non sia il vero colpevole per i crimini di cui è accusato e non importa se stia arrecando ad Harry lo stesso tormento che James aveva inflitto a lui; non importa dove stia la giustizia, importa soltanto regolare i conti dove possibile.
Quando Piton si abbassa a chiedere aiuto a Silente per proteggere Lily da Voldemort, ammette candidamente di aver chiesto al Signore Oscuro di risparmiarla. “Quindi non t’importa se suo marito e suo figlio muoiono? Possono morire, purché tu ottenga ciò che desideri?” Silente sottolinea e quando Piton risponde “Allora li nasconda tutti” non è certamente per improvvisa presa di coscienza, bensì esclusivamente perché comprende che quella sia l’unica condizione da accettare per ottenere l’aiuto del Professore.

Sebbene Lily Evans sia l’unica persona che Severus abbia mai davvero amato – i Serpeverde non si lasciano andare a sentimentalismi poiché facile distrazione dai loro obiettivi – non è l’unica persona sotto alla sua ala. Come riportato nella lettera di benvenuto della Casa, i Serpeverde infatti si prendono cura dei loro compagni. “Per quanto ci riguarda, una volta che sei una Serpe, sei uno dei nostri.” Basti pensare alla parzialità con cui Piton assegna punti ai membri della sua Casa, ma anche al sincero impegno e all’insistenza con cui protegge Draco al sesto anno. Certo, un Voto Infrangibile è uno stimolo già abbastanza convincente, ma una volta che tutti i nodi di Piton vengono al pettine non è impensabile credere che Severus provasse qualcosa in più di semplice dovere verso il ragazzo.

Sarebbe inutile fingere che la tendenza alla malvagità non sia un tratto predominante nei Serpeverde, ma vale la pena specificare come questa malvagità non sia per niente innata come una mente più superficiale potrebbe credere.
Salazar stesso, Voldemort e ovviamente Piton non sono cattivi senza cognizione di causa. Persino la loro sfumatura di oscurità varia a seconda dei loro principi e delle loro scelte, perché la malvagità non è sempre oggettiva.
Al di là dei crimini più palesi, un Grifondoro e un Tassorosso giudicano un Serpeverde malvagio perché non ferirebbero mai il prossimo per raggiungere un obiettivo, mentre un Corvonero vede malvagità nel profanare il talento con l’individualismo, ma sebbene sia vero che l’ossessione per la gloria renda più semplice ad un Serpeverde cedere al lato oscuro, spesso ciò che viene etichettato come malvagità è semplicemente un istinto di autoconservazione.
Nello specifico, Piton si unisce ai Mangiamorte già da studente perché nonostante la loro equivoca morale, si sente accettato e protetto dalla loro lealtà e stimolato dal loro desiderio di grandezza; seppure in maniera meno emotiva, il suo legame con i suoi compagni di Casa rappresenta un rifugio dalle angherie che è costretto a subire fuori dalla Sala Comune.

In un mondo perfetto, Severus avrebbe invece potuto trovare rifugio nel cuore e nella comprensione di Lily e la storia avrebbe preso una piega totalmente diversa, ma a conti fatti il lato Serpeverde del ragazzo prevale, instillando in lui la credenza che “Gli sciocchi che portano il proprio cuore con orgoglio sul bavero, che non riescono a controllare le emozioni, che si crogiolano nei ricordi tristi e si lasciano provocare così facilmente” sono “gente debole“.

Severus Piton è un rappresentante emblematico della sua Casa poiché incarna perfettamente il dualismo di spirito che da sempre pone i Serpeverde sotto il giudizio più inflessibile. Tanto rispettato quanto temuto, potente ed incompreso, è innegabile che Piton sia la chiave di tutta la saga, colui che con la sua freddezza ha deciso l’andamento della storia da ancora prima che essa iniziasse e che con ingegno e perspicacia è riuscito ad ingannare persino Lord Voldemort in persona.
Per citare Scorpius Malfoy, “Lei è la risposta“. E per quanto divisivo sia il suo personaggio, il sogno di gloria di Salazar non ha mai preso forma tanto egregiamente in nessun altro membro della sua Casa.

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