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Black Widow è un film del 2021 diretto da Cate Shortland e scritto da Eric Pearson, da una storia di Jac Schaeffer e Ned Benson. Ambientato nel Marvel Cinematic Universe, è il primo film della Fase Quattro e si svolge dopo gli eventi di Captain America: Civil War.
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Natalia Alianovna “Natasha” Romanoff (Vedova Nera/Black Widow): Grifondoro
Nat si trasferisce ad Hogwarts da Koldovstoretz, la Scuola di Magia russa, dopo essere stata adottata da una famiglia britannica. Il cambiamento, unito al suo atteggiamento scontroso, le impedisce inizialmente di crearsi dei legami. La situazione migliora fortunatamente quando Nat nota tre studenti Tassorosso – Steve, Bruce e Clint – particolarmente in difficoltà durante le lezioni di Difesa Contro le Arti Oscure, in cui lei invece eccelle senza sforzi. Le occorrono alcune settimane perché si decida ad offrire il proprio aiuto ai suoi compagni, ma il desiderio di farsi degli amici le conferisce tutto il coraggio di cui ha bisogno.
Perché Grifondoro? Natasha è senza dubbio il collante della squadra. Temprata da un’infanzia dolorosa e solitaria che per lungo tempo la confina in un tunnel di criminalità troppo angusto anche per la più caparbia delle speranze, Nat riesce comunque a non rinunciare al suo cuore. Per autoconservazione è costretta a non mostrarlo mai, tuttavia Clint – inizialmente inviato ad eliminarla – riesce a percepire il buono in lei e le offre di unirsi allo S.H.I.E.L.D.
“Non avevo niente prima, poi è arrivato questo… questo lavoro, questa famiglia.” Nat – crudelmente privata della possibilità di avere una famiglia sua – fa degli Avengers la sua ragione di vita, nell’eterno tentativo di redimersi dal dolore che è stata costretta ad infliggere in passato. È un’amica preziosa, sempre pronta a tendere una mano, sia essa per aiutare o per sferrare un colpo ben assestato quando gli amici scadono nell’autocommiserazione o nella stupidità. Nel tentativo di recuperare la Gemma dell’Anima su Vormir, Nat si lancia in uno scontro fisico proprio con il suo migliore amico Clint, che vorrebbe sacrificarsi al posto suo per compiere la missione; Nat sa bene, tuttavia, che Clint abbia ancora troppe cose per cui vivere, che lui è lì proprio grazie al desiderio ed il bisogno di ritornare a vivere quelle cose, mentre per lei quel sacrificio significherebbe il raggiungimento di tutto ciò che abbia rincorso nella vita: “ho desiderato solo riportare tutti indietro.” Potrebbe sembrare un istinto autolesionista, ma semplicemente Natasha non ha paura di fare l’impossibile per salvare i suoi amici, la sua famiglia, il mondo intero: quando Yelena rischia la vita per impedire a Dreykov di fuggire e Natasha non riesce a fermarla prima che una prevedibile esplosione sbalzi la sorella nel vuoto, Nat si lancia nel vuoto a sua volta per poterla salvare, senza alcuna garanzia di sopravvivenza; e nonostante si schieri contro Steve riguardo alla firma degli Accordi, Nat è presente al funerale di Peggy Carter perché “non volevo che stessi solo”. Tenace ed ostinata, ma anche premurosa, Nat c’è sempre, anche quando sarebbe comprensibile per lei fare un passo indietro. Per più di metà della sua vita porta rancore nei confronti di quei genitori adottivi che l’hanno riconsegnata a Dreykov, ma costretta dagli eventi a riunirsi a loro ammette che per quanto la loro famiglia fittizia fosse soltanto un mezzo per compiere una missione, “it was real to me, too.” Da perfetta Grifondoro, non le manca un pizzico di protagonismo… per esempio quando nel mezzo della più accesa delle battaglie riesce sempre a trovare il tempo di sfoggiare la sua posa distintiva.
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Yelena Belova: Serpeverde
Yelena è sinceramente felice di non essere stata smistata in Grifondoro come sua sorella Natasha. Non avrebbe mai sopportato tutto quell’esibizionismo, per non parlare di quanto la diverta l’idea di intimorire i suoi compagni soltanto grazie al colore della sua divisa. Arrivare ad Hogwarts due anni dopo Natasha però, le rende difficile dissociarsi dalla fama che la sorella maggiore ha già accumulato. Qualsiasi materia la incuriosisca, qualsiasi disciplina in cui Yelena sembri eccellere, Natasha l’ha già conquistata. Non le resta che rintanarsi nella propria Sala Comune a studiare… e ad architettare monellerie con la collaborazione di Pix.
Perché Serpeverde? Nonostante non siano sorelle di sangue, Yelena e Natasha si somigliano molto per combattività e diffidenza. Yelena risulta tuttavia più vendicativa, non completamente senza cuore ma comunque meno legata dai vincoli morali che Nat rispetta. La scelta di porla in Serpeverde potrebbe risultare strana poiché la personalità di Yelena viene costruita principalmente intorno al suo legame con la propria famiglia adottiva, mostrandoci un lato di lei più vulnerabile di quanto la ragazza appaia; tuttavia è proprio questa la chiave del suo Smistamento: se Natasha venderebbe l’anima per salvare chiunque mostri la più minuscola briciola di umanità, Yelena farebbe lo stesso solo per pochissimi, rimanendo invece più selettiva nei confronti della massa.
Sarcastica ed impertinente, detesta che le venga detto cosa fare e come farlo. Preferisce di gran lunga essere parte attiva del piano, poiché le probabilità che un’idea non sua risulti altrettanto efficace sono infinitesimali: nel tentativo di sfuggire al Taskmaster a Budapest, Yelena chiede a Natasha se stia seguendo un piano di cui lei non è a conoscenza o se il piano sia invece quello di nascondersi e aspettare di venire uccise; la sorella le risponde che il suo piano era semplicemente di allontanarsi. A quel punto Yelena dichiara candidamente e senza traccia di sorpresa che “it’s a shit plan”, prima di afferrare il volante, invertire il senso di marcia dell’auto che Nat sta guidando, aprire la portiera per causare un diversivo che blocca la rincorsa del Taskmaster, rimettere l’auto nella direzione corretta e rispondere ad un inesistente ma scontato ringraziamento di Natasha con “Non c’è di che.”
Eternamente perplessa dal fatto che la sua esibizionista e scombinata sorella sia un’Avenger, Yelena non perde occasione di farle notare quanto il suo ego sia evidente in tutto ciò che fa: la prende insistentemente in giro per quella posa che sfoggia ogni volta che atterra da una caduta, ma soprattutto sminuisce le scusanti di Natasha quando le chiede per quale motivo non si sia preoccupata di salvare Yelena dalla Stanza Rossa dopo essersi unita alla S.H.I.E.L.D.: “You just didn’t want your baby sister to tag along while you saved the world with the cool kids.”
Yelena si fida esclusivamente delle sue stesse capacità e preferisce prendere in mano la situazione anziché affidarsi a qualcun altro. Combattente solitaria in battaglia, la sua brevissima infanzia in Ohio insieme ad Alexei, Melina e Nat rimane la parte migliore della sua vita, l’unico ricordo, l’unico legame da difendere al di fuori di se stessa.
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Alexei Shostakov (Red Guardian): Grifondoro
Alexei non vede l’ora di raggiungere il secondo anno ad Hogwarts per potersi candidare alle selezioni del Quidditch. È assolutamente convinto di possedere un talento innato, per cui tutta la sua Casa gli sarà eternamente grato. Riesce effettivamente ad ottenere la posizione di Portiere grazie alla sua corporatura imponente, tuttavia del suo decantato talento non c’è traccia… Dettaglio che Alexei si curerà di non menzionare o fingerà di non sentire quando i suoi compagni glielo faranno notare.
Perché Grifondoro? Alexei ci viene presentato come un agente segreto misterioso e crudele abbastanza da distrarre le sue bambine con parole amorevoli per permettere ad estranei di rapirle. Questo ritratto viene gradualmente cancellato con l’evoluzione della storia, lasciando invece spazio ad un Guardiano Rosso incatenato ad una passata – e a tratti dubbia – gloria di cui non importa a nessuno se non ad Alexei stesso. In prigione lo vediamo sfidare tutti gli altri detenuti a braccio di ferro mentre racconta le sue eroiche ed infallibili imprese, palesemente disseminate di bugie che lo facciano apparire più protagonista di quel che in realtà è stato, mentre la sua prima preoccupazione non appena evaso è quella di controllare se il suo vecchio costume da Guardiano Rosso gli calzi ancora a pennello, nonostante la sua forma fisica non sia più degna del Capitan America russo che Alexei crede di essere.
Drammatico ed esibizionista, serba rancore nei confronti di Dreykov per non avergli mai affidato ruoli o missioni più importanti. Tuttavia, se inizialmente viene costretto dal suo lavoro a fingere paternità nei confronti di Yelena e Natasha, col tempo traspare un affetto genuino e testardo per le due ragazze: da adulte infatti, le sue figlie adottive diventano donne fondamentalmente sole, ciniche, timorose di aprirsi al prossimo per paura di venire ferite; questi tratti si amplificano quando gli eventi le portano a riunirsi con Alexei e Melina – origine della loro diffidenza – tuttavia lui insiste a voler parlare dei sentimenti che legano la loro “finta famiglia”: segue Yelena nell’altra stanza quando vuole restare sola e si lancia più volte lungo un viale di ricordi per consolarle o incoraggiarle. Emblematici sono i momenti in cui Alexei canta “American Pie” ad una cocciuta e scocciata Yelena e quando confessa il suo orgoglio e la sua colpa nei confronti di Natasha per poi scoprire di non avere un microfono e che quindi la ragazza non abbia sentito una parola di quello che ha detto.
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Melina Vostokoff: Corvonero
Nonostante dia l’impressione di prendere costantemente appunti sul comportamento dei suoi compagni, Melina rimane un popolare membro del corpo studentesco di Hogwarts. I suoi interessi sono singolarmente svariati e le permettono di eccellere nella materie più disparate, dall’Astronomia alla Cura delle Creature Magiche. Il tratto più strano di lei tuttavia rimane la sua sincera dedizione alla Divinazione, il cui fascino – a detta di Melina – non sta tanto nell’idea che una forza superiore possa controllare gli eventi, quanto piuttosto nell’analizzare come questa idea influenzi le decisioni dei suoi compagni. Insomma, Melina è talmente analitica da saper trasformare in scienza anche la più casuale delle discipline.
Perché Corvonero? Nella parole di Alexei, “Melina era la mente dietro ai piani di Dreykov, io ero il muscolo.”
Melina si dimostra abile in diverse discipline, sia scientifiche che fisiche. Per questo motivo diventa una risorsa fondamentale nella Stanza Rossa, sia all’interno del programma d’addestramento stesso, ma anche e soprattutto nell’ideazione e sperimentazione di nuove pratiche che possano affinarne e semplificarne l’efficienza.
Lei stessa ha completato l’addestramento da Vedova Nera ben cinque volte ed è forse per questo motivo che il suo carattere si mostra così imperturbabile, le sue vere emozioni ed intenzioni impercettibili. In realtà Melina architetta un imprevedibile piano per distruggere la Stanza Rossa, che ha inflitto così tanto dolore sia a lei che a tutte le ragazze che vengono letteralmente manipolate al suo interno.
Nel film questo dettaglio non viene palesemente dichiarato, ma la storia di Melina suggerisce quanto il personaggio consideri il libero arbitrio assolutamente fondamentale a qualsiasi essere vivente. Anche dopo essersi allontanata dalla Stanza Rossa e aver scelto una vita solitaria nell’aperta campagna alle porte di San Pietroburgo, Melina non abbandona i suoi esperimenti, i quali tuttavia non servono più ad agevolare Dreykov, bensì a facilitare il suo segreto intento di sconfiggerlo.
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