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Stand by Me – Ricordo di un’estate (Stand by Me) è un film del 1986 diretto da Rob Reiner, tratto dal racconto Il corpo (The Body), contenuto nella raccolta di novelle Stagioni Diverse di Stephen King.
Essendo il film molto fedele alla novella, questo Smistamento tiene conto di entrambi: basato sulla novella, riprende certi comportamenti e tratti della personalità dei personaggi, approfonditi nel film.
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Gordon “Gordie” Lachance: Corvonero
Gordie ha sempre amato osservare ed imparare da tutto ciò che lo circonda, tuttavia questo tratto di lui non è mai stato davvero apprezzato dalla sua famiglia, la quale ha sempre preferito elogiare i successi sportivi più concreti di suo fratello maggiore. Quando arriva ad Hogwarts, Gordie è convinto che la sua stranezza sia destinata a moltiplicarsi inesorabilmente per lo smisurato numero di studenti che il Castello può contenere… e invece viene smistato in Corvonero, dove non solo la sua mente viene apprezzata, bensì lui stesso viene incoraggiato a non inibirla mai. Nonostante Gordie stringa amicizie anche fuori dalla sua Casa, i dibattiti che nascono fuori dalla sua Sala Comune per tentare di venire a capo della nuova parola d’ordine rimangono tra i suoi momenti preferiti della giornata.
Perché Corvonero? Gordie è un bambino silenzioso, solitario seppure leale e profondamente analitico, sia in questioni astratte che materiali. Per esempio, quando insieme ai suoi amici si trova costretto a percorrere delle rotaie col rischio di venire travolti improvvisamente da un treno, è l’unico del gruppo a pensare di toccare il suolo per tentare di percepire le vibrazioni della locomotiva in arrivo. Indubbiamente più maturo della sua età – probabilmente anche a causa delle drammatiche vicissitudini famigliari – si interroga sulla propria personalità, domandandosi apertamente se sia strano. Allo stesso tempo però non sente mai di doversi omologare ai suoi compagni, più spavaldi o più spensierati. Il suo carattere, per quanto strano possa sembrare, lo ha avvicinato ai suoi amici ed in particolare a Chris, il quale non soltanto lo accetta così com’è, bensì lo sprona a non lasciare mai che convenzioni sociali o cattive influenze gli impediscano di raggiungere il suo massimo potenziale. E a Gordie non serve niente né nessun altro per abbracciare i propri pregi, i propri difetti, il proprio talento nella scrittura e le proprie ambizioni.
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Christopher “Chris” Chambers: Grifondoro
Chris discende da una lunga dinastia di Mangiamorte e sa bene che la sua famiglia sarà una macchia faticosissima da sciogliere. Nessuno è più stupito di lui quando il Cappello lo smista però in Grifondoro, instillando in Chris una minuscola briciola di fiducia in un futuro diverso, più rispettabile, di cui poter finalmente andare fiero. Nonostante la vita ad Hogwarts offra troppe avventure e troppo divertimento per costringersi a trascorrere sette anni chino su libri e pergamene, Chris cerca immediatamente di fare amicizia con Gordie, uno degli studenti più pacati ed intelligenti del suo anno; la speranza è che un carattere più mite possa mitigare quella debole fiamma d’impulsività che Chris sa di custodire e a cui concede brevi ma frequenti attimi di libertà, per poter fare tesoro di tutte le esperienze che il Castello può offrire.
Perché Grifondoro? Senza ombra di dubbio, Chris è risaputamente il leader del gruppo. Sempre disposto a stare in prima linea nelle situazioni più complicate o pericolose, ai suoi amici non è necessario chiedergli di venire in loro aiuto perché lui è sempre lì, appena un passo dietro agli altri, pronto a fare loro da scudo.
Chris è l’unico equamente sensibile e sfrontato per poter gestire – e all’occorrenza fronteggiare – tutte le diversissime personalità dei suoi amici: è lui a rimproverare Gordie quando confessa di non voler andare al college se significa allontanarsi dal gruppo; è lui a supportare e spronare Vern quando le paure lo rallentano ed è lui a scuotere Teddy quando rimane intrappolato nelle sue visioni testarde ed improbabili.
Proprio con Teddy si scontra ripetutamente a causa della rilevante dose di leadership che entrambi possiedono; tuttavia la differenza sta nel fatto che Teddy pretenda il rispetto, mentre Chris semplicemente lo emana.
Infine, sebbene Chris non disdegni l’infrangere qualche regola nel nome del divertimento, è terrorizzato all’idea di rimanere incastrato nella scia di delinquenza a cui sembra geneticamente predestinato. Tuttavia non ha alcun timore di lavorare sodo per riscattare se stesso ed assicurarsi un futuro migliore, consapevole di avere almeno una persona al mondo a credere in lui.
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Theodore “Teddy” Duchamp: Serpeverde
Quando viene smistato in Serpeverde, Teddy pensa di aver finalmente trovato un luogo dove poter assecondare senza inibizioni tutti i suoi desideri e le sue curiosità. Dopotutto Serpeverde è la Casa dove ci si aspetta che non si seguano le regole, dove non serve fingere di preoccuparsi dei compiti e soprattutto è la Casa destinata alla gloria… Peccato che questi siano soltanto luoghi comuni con cui Teddy si è riempito la testa prima di arrivare al Castello. Infatti, seppure inizialmente i suoi compagni lo trovassero un soggetto divertente, stimolante e curioso, la popolarità di Teddy tocca i minimi storici quando già a Natale diventa chiaro che Serpeverde non avrebbe mai potuto recuperare abbastanza punti per vincere la Coppa delle Case. Stizzito da questo conformismo, Teddy persiste nei suoi modi individualisti, andando ad instaurare legami al di fuori della propria Sala Comune.
Perché Serpeverde? Teddy è il membro meno empatico e più distaccato del gruppo. Nonostante anche per gli altri sia perfettamente normale commentare le azioni altrui attraverso innocui insulti, Teddy applica questa regola a qualsiasi frase debba rivolgere ai suoi amici. Teddy pone la lealtà su un gradino relativamente alto, tuttavia sempre sotto alla propria reputazione e ai propri desideri: quando il gruppo si trova a decidere se attraversare una foresta sconosciuta per accorciare il percorso oppure rimanere sulla strada battuta perdendo preziose ore, lui si mette in marcia verso l’ignoto senza minimamente aspettare gli altri. Sogna una carriera militare come quella del padre che tanto idolatra, tuttavia quel sogno non si avvererà mai a causa di un paio di difetti fisici; forse proprio in seguito a questa delusione (ma in parte anche per via del suo singolare amore per il rischio) si lascerà travolgere dalle compagnie sbagliate e perderà la vita giovanissimo.
Apertamente egoista, si diverte a sfidare il fato, come quando pensa di poter evitare il treno all’ultimo secondo, andando incontro a morte certa se Chris – stanco della sua pericolosa irrazionalità – non si fosse lanciato a sua volta sui binari per spingere l’amico in salvo. Eppure anche in quel momento di palese stupidità, Teddy incolpa Chris per aver sottovalutato le sue capacità e per avergli portato via quel momento di gloria.
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Vern Tessio: Tassorosso
Vern si era appena abituato a percorrere i corridoi della sua scuola babbana, perciò l’idea di dover ricominciare tutto da zero in un Castello labirintico con ogni sorta di creatura a disposizione per farsi rovinare la giornata non suona proprio magnificamente alle sue orecchie. Per di più sono rarissime le lezioni che si tengono in un’aula normale, un’aula che somigli anche vagamente al concetto di aula: i Sotterranei sono troppo bui, la torre di Astronomia è fin troppo alta, le piante nelle Serre sono vive, Cura delle Creature Magiche suona semplicemente pericoloso e ci mancava Divinazione a non farlo nemmeno andare a letto sereno. I banchetti nella Sala Grande e i suoi nuovi amici però… quelli rendono tutto un po’ più sopportabile.
Perché Tassorosso? Nonostante l’idea di andare in cerca del cadavere di Ray Brower venga proprio a lui, Vern è in realtà il membro del gruppo più fifone e meno desideroso di avventura. Tutto ciò che lo spinge a seguire i suoi amici è l’idea di condividere questa esperienza con loro.
Mentre gli altri faticano a trascorrere più di un’ora senza battibeccare, Vern non reagisce mai agli insulti e alle prese in giro dei suoi amici. In fondo sa di essere accettato nonostante la sua ingenuità e preferisce quindi non gettare ulteriore benzina sul fuoco nelle brevi ma frequenti litigate a cui assiste. Per esempio, quando Teddy si infervora per i commenti offensivi riguardo a suo padre, Vern inizia semplicemente a cantare nel tentativo di smorzare la tensione.
Non ha una visione molto pratica delle cose e lo dimostra portando con sè un pettine (nel caso finissero sui giornali e i suoi amici volessero apparire al meglio), ma appena 7 centesimi per comprare del cibo.
Per nulla impavido, avrebbe di gran lunga preferito allungare il percorso anziché attraversare la foresta, per non parlare di quando decide saggiamente di abbracciare le rotaie anziché tentare di mettersi in salvo dal treno che stava per travolgerlo. Sotterra un barattolo pieno di monete sotto al portico di casa e trascorre l’estate intera a scavare per ritrovarlo, tuttavia si rifiuta di ammettere che con tutta probabilità suo fratello Billy – un bullo a tutti gli effetti – abbia rubato il barattolo…e va da sé che chiedere direttamente a Billy che fine abbiano fatto le monete sia totalmente fuori discussione.
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Nostalgico degli anni 80?
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