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Lucifer è una serie tv americana creata da Tom Kapinos nel 2016. È tratta dal fumetto anonimo di Mike Carey, con protagonista il personaggio di Lucifer, comprimario nel fumetto Sandman di Neil Gaiman. La serie di Lucifer è stata inclusa nell’evento crossover dell’Arrowverse “Crisi sulle Terre Infinite” del 2019, insieme con altre proprietà DC Entertainment, tra cui Smallville, Titans e Stargirl.

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Lucifer Samael Morningstar: Grifondoro

Lucifer discende da una famiglia di fieri Tassorosso, ma sin dall’infanzia si è sempre divertito a seminare molto più scompiglio dei suoi fratelli. Nel profondo, nutre comunque un genuino interesse nell’aiutare il prossimo, tuttavia il suo spirito di ribellione convince suo padre a rassegnarsi all’idea (errata) di vedere Lucifer smistato in Serpeverde. Per via di questa faglia nel loro rapporto, Lucifer preferisce concentrarsi sul coltivare la sua popolarità ad Hogwarts, anziché tornare a far visita alla propria famiglia quando gli sarebbe concesso.

Perché Grifondoro? Secondo la caratterizzazione del telefilm, Lucifer non è il guardiano dell’Inferno per via di una latente ed irrefrenabile natura maligna; al contrario, Dio lo costringe negli inferi come punizione per la sua “ribellione adolescenziale” e a tale punizione Lucifer non fa altro che ribellarsi una seconda volta, abbandonando il suo trono e trasferendosi sulla Terra. Lì trova la sua vera casa, la prima da cui non desideri fuggire, l’unica che abbia sinceramente paura di perdere; questo non per via della fama e delle ricchezze di cui si circonda, bensì per la famiglia che riesce a costruirsi e per la persona che Los Angeles gli permette di diventare, lontano dal dolore provocatogli dal ruolo a cui suo padre l’ha incatenato per millenni. Per usare le sue stesse parole, “Io non sono il male, io punisco il male. Un torturatore forse, colui che infligge il giusto castigo, sicuro. Ma uno stupido assassino, no di certo.”
Incredibilmente egocentrico, drammatico e capriccioso, tuttavia Lucifer tende spesso a voltare le spalle ai propri amici quando la sua strada viene intralciata da un inconveniente personale, salvo poi smuovere i più improbabili mezzi per riparare sia alla propria temporanea assenza che alle preoccupazioni e ai problemi dei propri cari.
Si rifiuta categoricamente di mentire ed è per questo che agisce sempre in accordo coi propri principi e desideri, per non doversi mai vergognare delle proprie dichiarazioni e confessioni. E proprio sui desideri altrui si fonda tutto il suo potere: quando deve punire i cattivi, lo fa esattamente scoprendo ciò che essi desiderino più di ogni altra cosa al mondo per poi rendere quella cosa irraggiungibile, ma al tempo stesso spinge chi lo merita ad abbracciare i propri desideri per poi perseguirli. La sua percezione di se stesso viene avvelenata per millenni dall’immagine che il mondo intero gli ha erroneamente affibbiato, ma Lucifer non concede mai a quell’immagine di concretizzarsi per trascinarlo verso l’oscurità, comprendendo infine di essere destinato a diventare un guaritore di anime anziché un temibile guardiano.

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Chloe Jane Decker: Corvonero

Chloe aspira a seguire le orme di suo padre ed intraprendere una brillante carriera da Auror; per questo motivo il suo principale obiettivo ad Hogwarts è quello di eccellere in ogni materia e non lasciarsi distrarre da nulla. Tutto questo le viene molto naturale e anche se si ritrova spesso costretta a difendersi dai parecchi compagni che deridono la sua apparente asocialità, le è sufficiente instaurare una strettissima amicizia con Lucifer per convincersi a dare peso soltanto alle opinioni di chi sa accettarla per la persona che vuole essere.

Perché Corvonero? Lo spirito di Chloe è talmente curioso ed investigativo da portare Lucifer a chiamarla “Detective” anziché “Chloe”, anche dopo aver instaurato con lei un rapporto più intimo e meno formale. In qualsiasi linea temporale si trovi, l’impulso di lasciarsi catturare dalle indagini rimane una costante, un’irrefrenabile vocazione. Anche quando decide di lasciare il lavoro in polizia non riesce a fare a meno di aiutare i suoi amici o colleghi a chiudere un caso. Lei stessa dichiara che “se c’è qualcosa che non mi spiego, cerco risposte” e se abbandonare un’indagine significa andare contro i propri principi, allora quell’opzione è assolutamente fuori discussione.
Chloe non sente mai il bisogno di cambiare se stessa per gli altri, nemmeno per le persone a lei più care e soprattutto mai per seguire il sistema: durante uno degli innumerevoli casi della sua carriera, si trova costretta ad assumere un’identità segreta per inserirsi in un esclusivo e lussuoso circolo criminale; dopo pochissimi minuti si rende però conto di poter ottenere maggiori risultati semplicemente interpretando se stessa. Questo è un insegnamento che cerca di infondere anche nelle sue figlie e nei suoi amici; per esempio, quando Ella le confessa di riuscire a vedere un fantasma, Chloe non la giudica minimamente, né sminuisce la confessione dell’amica.
I suoi amici la prendono continuamente in giro per la sua incapacità di divertirsi, tuttavia partecipare ad una reunion liceale le dà un’ennesima conferma di come quel tipo di divertimento adolescenziale non abbia mai fatto, né farà mai davvero per lei. Anche quell’unica volta in cui Maze riesce a farla ubriacare, la mente iperattiva di Chloe fa capolino, permettendole di ricordare l’esatto lasso di tempo nel quale abbia avuto un buco di memoria. Chloe è differente, superiore sebbene in maniera alquanto pacata; non sente mai il bisogno di porre la propria intelligenza sotto ai riflettori, tuttavia chiunque la circondi non può fare a meno di notarla. Per usare le parole di Maze, “Gli umani sono svegli, specialmente Chloe Decker.”

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Daniel Espinoza: Tassorosso

Per Dan è una fortuna essere capitato in Tassorosso, perché nessun altra Casa avrebbe acconsentito tacitamente a cedere a lui ogni porzione di budino al cioccolato servita al loro tavolo in Sala Grande; e come se non bastasse, gli elfi domestici lo reputano uno studente talmente gentile ed educato da fargli trovare una porzione sul comodino, anche quando il budino al cioccolato non è previsto a cena. Accademicamente, Dan è meglio conosciuto per gli incantesimi non andati a buon fine e le innumerevoli pozioni esplose, tuttavia i suoi compagni sanno di poter sempre contare su di lui per una sincera parola di conforto alla fine di una giornata storta.

Perché Tassorosso? Daniel è un pasticcione, goloso di budino al cioccolato. È anche un padre presente ed amorevole, un amico paziente e comprensivo, un ex-marito che non serba il minimo rancore riguardo al fallimento del suo matrimonio, tuttavia troppo spesso la sua voglia di aiutare non fa che complicare le situazioni.
Come Chloe, non è una persona spontanea, capace di vivere il momento, tuttavia si lascia influenzare molto più facilmente dagli imprevisti e dalle difficoltà, appunto affrettandosi a risolvere il problema più recente nelle maniere più sconclusionate. Ne è un esempio perfetto il momento in cui Dan vede con i propri occhi la faccia da diavolo di Lucifer e la sua reazione – alimentata esclusivamente dalla paura e dall’istinto di proteggere Chloe – è quella di correre ad affrontarlo: un mortale (armato di pistola, ma altrimenti completamente all’oscuro di qualsiasi informazione utile) contro il più spaventoso ed immortale demone di tutti i tempi.
Attraversa un lungo momento di oscurità dopo la morte di Charlotte, incolpandosi per non essere stato lì a proteggerla nell’unico momento cruciale della loro breve ma sincera relazione; quando finalmente riesce a convincersi di non essere colpevole dell’omicidio della donna che amava, si affida interamente alla spiritualità per ricondurre se stesso su un sentiero ben più luminoso e positivo. Lucifer non perde l’occasione di prendere in giro Dan riguardo a queste sue nuove credenze, tuttavia Dan risponde tentando di estendere la sua ritrovata pace interiore al prossimo, persino a Lucifer stesso, nonostante la relazione tra i due abbia sempre presentato un attrito dovuto alle loro personalità così opposte. Nessuno riesce a comprendere come Dan possa essere capitato all’Inferno dopo la sua morte, finché il suo spirito intrappolato nel corpo di un’altra persona si ritrova faccia a faccia con sua figlia, Trixie. La ragazza è del tutto ignara di star conversando con suo padre, perciò quando sente questo estraneo dire che Dan abbia commesso troppi errori per poter essere un buon modello per lei, lei si arrabbia e lo rimprovera: “Lui era il migliore di tutti i padri, la persona migliore di tutti.” Solo in quel momento – quando Trixie lo convince inconsapevolmente a non rimproverarsi nulla perché lei sarà sempre fiera di lui – Dan trova la via per il Paradiso, “dove un brav’uomo come te deve stare.”

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Amenadiel: Tassorosso

Felice di essere stato smistato in Tassorosso come tutti i suoi fratelli, Amenadiel rimane profondamente dispiaciuto nel vedere Lucifer assegnato ad una Casa diversa e tenta per lungo tempo di mediare la faida tra il fratello e il loro padre. Testimone dell’incoraggiamento che Lucifer sa infondere naturalmente negli altri studenti però, Amenadiel impara ad apprezzare la diversità del fratello, concentrandosi sempre meno sulla condotta di lui e un po’ di più sui propri obiettivi… Per esempio padroneggiare le proprie abilità di volo e approfondire le proprie nozioni di Babbanologia.

Perché Tassorosso? Inizialmente Amenadiel viene presentato come un fratello testardo, il cui unico interesse è quello di rispettare e far rispettare le regole dettate dal padre. Quasi subito però la sua personalità si rivela molto più quieta e comprensiva. Si arrende molto presto alla volontà di Lucifer di restare sulla Terra e nonostante i due abbiano punti di vista completamente opposti riguardo a tutto (non a caso Amenadiel stringe facilmente amicizia con Dan), lui non fa mai mancare il suo aiuto al fratello. Ogni volta che Lucifer ferisce inavvertitamente i suoi amici o al contrario, qualcuno di loro dubita di lui, è sempre Amenadiel che tenta pacatamente di far ragionare l’uno o gli altri, accendendo una luce sui lati più contorti ma mai maligni della personalità del fratello.
Qualsiasi scelta di Amenadiel è animata da un profondo senso di giustizia, al punto di arruolarsi nel LAPD alla ricerca della sua vocazione. Lì, durante il suo primo giorno, si ritrova faccia a faccia con un detective che in passato lo aveva aggredito soltanto per il colore della sua pelle e il cui pregiudizio non sembra essersi affievolito; Amenadiel rifiuta di piegarsi a favore delle scorrettezze del suo superiore ed insieme a Chloe e alla nuova collega Sonya decide di impegnarsi per smascherare la corruzione del sistema.
Talmente pacifico, diplomatico, disponibile e tollerante da costituire l’unico valido sostituto di Dio stesso, Amenadiel inizialmente rifiuta di ereditare il compito per timore di dover abbandonare la famiglia che si è costruito sulla Terra; proprio la sua attenzione verso il prossimo gli farà però capire di poter dividere la sua nuova mansione con i suoi fratelli, scegliendo – al contrario del loro padre – di non escluderli.

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Linda Martin: Tassorosso

Linda ha origini Babbane, ma è naturalmente dotata di un’invidiabile spirito di comprensione ed osservazione. Durante il suo Smistamento, la ragazza si rifiuta di accettare passivamente la scelta del Cappello Parlante; inizia invece a porre una serie discretamente lunga di domande, proprio per capire l’esatto criterio che sta dietro ad ogni decisione del Cappello. Linda decide poi di usare queste sue doti per integrarsi tra i compagni, porgendo sempre un orecchio a chiunque abbia voglia di condividere dubbi o passioni e al tempo stesso familiarizzare con il nuovo, sconosciuto mondo della magia tramite chi ne è cresciuto all’interno. Senza nemmeno rendersene conto, Linda diventa così l’amica più ambita del Castello.

Perché Tassorosso? Data la natura della sua professione, Linda potrebbe tranquillamente essere una perfetta Corvonero: in quanto psicoterapeuta, è naturalmente portata ad analizzare profondamente ogni parola o situazione che le capiti di sentire o di osservare; inoltre è una donna priva della minima traccia di pregiudizio (Linda è il primo essere umano a venire a conoscenza dell’esistenza del mondo celeste, ma a differenza di Chloe che si lascia lacerare dal terrore, Linda è assolutamente estasiata dalle infinite possibilità che la scoperta le presenta e nella sua mente non fanno che accumularsi domande e curiosità).
Posta sotto il giudizio del Cappello Parlante però, dovendo scegliere tra la Casa della conoscenza e quella della lealtà, non ho dubbi sul fatto che Linda sceglierebbe sempre l’amicizia. Linda è una donna infinitamente paziente, che non prende come un affronto personale il fatto che i suoi amici non seguano i suoi consigli, nonostante tutti loro insistano per anni a sconvolgere le sue giornate per chiederle aiuto. Gli unici momenti in cui la vediamo innervosirsi sono proprio quei momenti in cui scopre che qualcuno le abbia mentito; in quelle occasioni Linda è capacissima di difendersi ed alzare la voce, finendo però sempre col perdonare i suoi amici a patto che non commettano più lo stesso errore.
Rinuncia alla sua relazione con Amenadiel soltanto perché Maze glielo chiede e si premura sempre di controllare che Lucifer stia bene quando non si presenta alle sedute di terapia.
Qualsiasi sia il dilemma che affligge Lucifer o chiunque dei suoi amici, Linda è sempre la prima persona a cui tutti loro (automaticamente, quasi inconsapevolmente) si rivolgono per cercare aiuto, attirati senz’altro dalla sua mente aperta e brillante, ma soprattutto dalla certezza di non venire mai e poi mai respinti alla sua porta.

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Mazikeen: Grifondoro

Maze possiede da sempre una personalità aggressiva ed individualista, tuttavia stringe facilmente amicizia con il suo compagno di Casa, Lucifer, attirata dal suo spirito di ribellione e dal suo carisma. Quando lui inizia a trascorrere più tempo con Chloe anziché con lei, Maze decide di sfogare la sua gelosia nel Quidditch (principalmente perché un’ennesima punizione dopo aver architettato l’ennesima marachella e aver tentato di attribuirla a Pix le sarebbe costata l’espulsione). Tuttavia, quasi subito Maze si rende conto di amare sinceramente lo sport, trovando non solo una genuina passione, ma anche numerosi, sinceri legami.

Perché Grifondoro? Maze è una delle figlie di Lilith e in quanto tale, un demone torturatore di anime. Per millenni questo è tutto ciò che ha saputo di sé e ne è sempre andata fiera, tuttavia il tempo trascorso sulla Terra la costringe a confrontarsi con un lato ben più benigno del proprio carattere, un lato che non aveva mai considerato di possedere.
Maze abbandona l’Inferno per seguire Lucifer, per il quale è incapace di rimanere in disparte se si tratta di proteggerlo; non sceglie di andare sulla Terra in cerca di un qualche tipo di agoniata gloria, bensì semplicemente per seguire il suo amico e divertirsi. In attesa che lui decida di tornare a casa, lei si intrattiene infatti sperimentando attività che gli umani considerano pericolose o discutibili, ma che per lei costituiscono semplicemente una scossa alla propria routine.
Impenitente e passionale, la sua lealtà è indubbia: nonostante lei stessa ammetta di fare fatica ad esprimere i propri sentimenti a parole, tutti i suoi amici sanno di poter sempre contare sull’aiuto di Maze; questa consapevolezza però li porta spesso a dare la ragazza per scontata, scatenando inevitabilmente la sua furia. Lei infatti detesta essere usata o rimpiazzata e quando si sente ripetutamente messa in disparte diventa glaciale ed aggressiva… almeno finché i suoi amici non si vanno a cacciare nell’ennesimo guaio da cui soltanto la sua tenacia può tirarli fuori.
Maze è alla costante ricerca di una connessione autentica, di un compagno che finalmente la metta al primo posto. Essere testimone del sentimento che lega Lucifer a Chloe, Dan a Charlotte, Linda ed Amenadiel a Charlie la costringe ad ammettere la sua paura di restare sola, ma anche l’improbabilità di riuscire a trovare una vera anima gemella: Maze rimane comunque un demone e dopotutto i demoni non hanno un’anima. Per nulla abituata ad essere sconfitta però, Maze non si dà per vinta, determinata a stravolgere le regole celesti per assicurarsi la propria, eterna felicità.

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Ellianna “Ella” Lopez: Tassorosso

Se Ella dovesse regalare tutta la sua generosità e il suo buon umore al prossimo, l’intero corpo studentesco di Hogwarts non basterebbe… ed è per questo che lei decide di fare amicizia con ogni abitante di ogni quadro, ogni fantasma, ogni creatura magica (non è per niente strano trovarla al limitare della Foresta Proibita a discutere di Divinazione con i centauri, per esempio). Sette anni ad Hogwarts non bastano a spegnere il suo entusiasmo per le infinite meraviglie che una vita nel mondo della magia può regalare… anzi, la parte più difficile per lei è dover tacere quello stesso entusiasmo in estate, quando è costretta a tornare nel villaggio babbano in cui la sua famiglia vive.

Perché Tassorosso? Ella è probabilmente la migliore agente della scientifica di Los Angeles, con un’invidiabile e naturale attenzione per i dettagli. Estremamente dedita al suo lavoro (che cerca di svolgere sempre divertendosi, nonostante la natura inevitabilmente macabra delle sue mansioni), ciò che colpisce di più di lei, ciò che davvero la caratterizza è il suo spirito ottimista ed altruista, il suo “atteggiamento da bicchiere mezzo pieno”. Ella è sempre su di giri, sempre pronta a risolvere ogni conflitto o a sostenere chiunque con un abbraccio, è semplicemente incapace di abbandonare le persone nel momento del bisogno, come quando regala a Pierce una scatola di complimenti. “The whole point of a favor is to do it for free, then you just trust. The love will come back to you somehow.”
Ella non è priva di lati oscuri, che spesso preferisce combattere da sola, continuando a mostrare il suo abbagliante sorriso agli altri per non scaricare a loro il peso dei propri conflitti (è immediatamente disposta a lasciare Los Angeles e tornare a casa quando la sua famiglia glielo chiede, anche se Los Angeles è il luogo in cui sente di poter essere davvero se stessa). Dichiara apertamente la propria profondissima fede in Dio, di cui dice di non voler cercare prove proprio perché “dubito per poter credere”; Lucifer stesso ammette di aver sempre invidiato la sua capacità di accettare il divino senza avere prove. Allo stesso tempo però, Ella si arrabbia moltissimo quando viene finalmente a conoscenza della natura celestiale dei suoi amici, proprio perché lei crede già a tutte quelle cose, ma “quello che non posso credere è che tutti me l’avete tenuto nascosto”. Dopo anni trascorsi a credere di far parte “della cerchia ristretta”, quell’evidente mancanza di fiducia da parte dei suoi amici le spezza il cuore. Ciò di cui Ella non si rende conto però è di essere la cerchia ristretta, il pilastro portante che – seppure inconsapevole – ha ripetutamente sostenuto il gruppo attraverso innumerevoli crisi e tragedie.

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