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Hawkeye è una miniserie televisiva statunitense del 2021, sviluppata da Jonathan Igla e ambientata nel Marvel Cinematic Universe. Si svolge dopo gli eventi del film Avengers: Endgame (2019) e, nella linea temporale della nuova fase, subito dopo Spider-Man: No Way Home (2021).

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Clinton Francis “Clint” Barton (Hawkeye): Tassorosso

Clint nasce Babbano, ma non si lascia scoraggiare dalle lacune a cui è destinato ad andare incontro ad Hogwarts. Si tuffa con una certa determinazione negli studi, scoprendo presto di non essere l’unico a covare certi timori. Nonostante questi dubbi iniziali, si rivela particolarmente portato per alcune materie e per niente negato come credeva. Con il tempo stringe solide amicizie con membri di tutte le Case, alcuni più impulsivi e scavezzacollo di altri; non ha problemi a fare un passo indietro quando sente che la situazione stia diventando inutilmente problematica per i suoi gusti, ma i suoi compagni sanno sempre dove trovarlo quando è necessario placare gli istinti.

Perché Tassorosso? Clint è il più sottovalutato – e spesso sottodimensionato – degli Avengers. Non possiede poteri soprannaturali, né è stato soggetto a mutazioni genetiche. Affronta gli avversari armato semplicemente di arco, frecce e il suo talento per le arti marziali, tuttavia non si chiama mai fuori dal proteggere gli innocenti. Viene inviato dallo S.H.I.E.L.D. ad uccidere Natasha, una spia troppo abile e spietata per poter essere ignorata, tuttavia lui non porta a termine la missione. Coglie in lei un latente rimorso per gli errori che ha dovuto commettere e le offre di unirsi a lui, di unirsi allo S.H.I.E.L.D. per mettere finalmente il suo addestramento al servizio del bene; anni dopo, ricordando quale sia stato il miglior tiro della sua vita, ripenserà proprio all’unico momento in cui non abbia tirato, per salvare la donna che sarebbe diventata la sua migliore amica. Natasha e Clint instaurano infatti un rapporto talmente stretto e confidenziale da rendere Nat l’unica persona oltre a Fury ad essere a conoscenza della segreta famiglia di Clint, da sempre nascosta in un casolare in Missouri per assicurarsi che nessun nemico possa usare sua moglie Laura e i suoi figli per fare del male a lui. Per loro, Clint decide di ritirarsi dagli Avengers, nonostante il suo senso del dovere gli impedisca più di una volta di rendersi cieco alle minacce che incombono sul pianeta. Ogni misura che abbia mai adottato per proteggere la sua famiglia diventa tuttavia inutile al momento dello schiocco di Thanos, quando Laura e i ragazzi vengono cancellati dall’esistenza nonostante non siano nemmeno a conoscenza della battaglia che sta avvenendo a chilometri e chilometri da loro. Solo in quel momento Clint si abbandona alla rabbia e al dolore, adottando l’identità di Ronin, momentaneamente incapace di ritrovare la speranza. Rimpiangerà questa scelta per tutta la vita, nonostante tenti di redimersi sacrificandosi al posto di Nat e nonostante partecipi attivamente alla lotta che vedrà Thanos definitivamente sconfitto.
Forte ma riflessivo, incurante della popolarità, col cuore spesso diviso tra tutti i principi e i legami a cui dà così importanza, Clint è necessario agli Avengers per bilanciare gli animi e non si rende conto di quanto la sua umanità sia in realtà d’ispirazione. Sa perfettamente di non poter fare un’enorme differenza in battaglia, ma non ci sarebbe sconfitta più grande per lui di voltare le spalle ad un compagno in difficoltà: quando Laura gli confessa di credere che gli Avengers abbiano bisogno di lui anche se “they’re a mess”, Clint risponde che “they’re my mess”, esattamente come si rifiuta di lasciare sola Kate, quasi rischiando di non trascorrere il Natale con i suoi stessi figli, poiché “i tuoi casini sono i miei casini.”

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Katherine Elizabeth “Kate” Bishop: Grifondoro

Kate si rivela immediatamente una studentessa provetta, in parte grazie alla sua intelligenza, ma soprattutto grazie alla sua voglia di vincere, di essere concretamente superiore agli altri. Vive ogni lezione ed ogni attività come una competizione, nonostante ne rimanga l’unica partecipante attiva, dal momento in cui i suoi compagni non assecondano la sua competitività. Nonostante ciò, riesce a circondarsi di tantissimi amici, facendo leva su quella sua incessante smania di aiutare gli altri, sia nel completare i compiti che in problematiche più personali ed astratte. Testarda e determinata, arriva persino a consigliare al Preside di modernizzare gli arredamenti delle Sale Comuni e lo stesso stile delle lettere di ammissione.

Perché Grifondoro? Dopo aver perso suo padre nell’attacco a New York del 2012, Kate decide di dover proteggere sua madre e se stessa da qualsiasi minaccia futura e sa esattamente quale strada intraprendere per prepararsi: sceglie di prendere lezioni di tiro con l’arco e ben presto la sua determinazione la porta a diventare una delle più giovani promesse della disciplina. Orgogliosa dei propri successi, Kate non impara però mai a soffocare quell’irrequietezza per cui si caccia così spesso nei guai, come quando causa accidentalmente il crollo di un intero campanile soltanto per poter vincere una scommessa con gli amici. È difficilissimo dissuaderla dalle svariate missioni che si prefissa, sia che si tratti di padroneggiare una nuova abilità o di aiutare qualcun’altro a perseguire un obiettivo; questa sua testardaggine può farla apparire fastidiosa, dato che molto spesso lei è l’unica a considerare cruciale quello stesso obiettivo, come per esempio quando decide di voler migliorare il branding di Clint per renderlo più popolare.
Impulsiva ed “esageratamente sicura di sé”, Kate è però anche una ragazza profondamente empatica e dolce. Non si lascia abbattere dall’iniziale diffidenza con cui Clint la tratta e lo riempie di telefonate e messaggi, decisa a non farsi da parte, non importa quanto la situazione possa farsi pericolosa; tuttavia Kate comprende anche a cosa il suo eroe d’infanzia, il suo riluttante partner stia rinunciando per aiutare lei: “hai lasciato la tua famiglia a Natale perché pensavi che fosse in pericolo una sconosciuta.” Nonostante non sia per niente incapace di esprimere a parole i propri sentimenti (positivi o negativi che siano), sceglie di dimostrare la propria gratitudine a Clint con gesti concreti, per esempio facendo irruzione nel suo appartamento con la borsa piena di film di Natale e una pizza da condividere.
Irrefrenabile, ostinata e teatrale quando l’occasione lo richiede, Kate non permette mai alla ragazzina terrorizzata che è stata di prendere il sopravvento.

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Eleanor Bishop: Serpeverde

Eleanor appartiene ad una famiglia Purosangue, bensì affatto benestante, a differenza della stragrande maggioranza dei suoi compagni di Casa. Nasconde questa verità a chiunque, evitando accuratamente di invitare i suoi amici in famiglia durante le vacanze. Al contrario, sceglie di stringere i legami più solidi con gli studenti più ricchi, per poter assaporare quella vita lussuosa che non le è mai appartenuta.
Avverte immediatamente un certo fascino per le Arti Oscure, stuzzicata dal mistero che circonda la materia; approfondisce questa ambigua passione grazie al materiale che la biblioteca del Castello le offre, ma ben presto si rende conto di riconoscere in quel ramo della Magia la sua vera vocazione, un altro degli innumerevoli lati di sé che Eleanor sceglie di celare al mondo esterno.

Perché Serpeverde? Eleanor è la madre di Kate, ma fatica ad instaurare un rapporto di vera complicità con lei, per via della propria naturale freddezza. Da bambina, Kate è infatti molto più affezionata e a proprio agio con il padre, mentre Eleanor non sembra compiere troppi tentativi per avvicinarsi concretamente alla bambina. Al di là dell’attrito che le loro personalità comportano, Eleanor rimane comunque una madre molto protettiva, sebbene con parecchi segreti. Dopo la morte del marito sceglie di lavorare per Wilson Fisk, unicamente nel tentativo di evitare a Kate e a se stessa di abbandonare la vita agiata che il suo matrimonio le aveva regalato. Con il tempo, tuttavia, i principi ed i metodi di Fisk si fondono ai suoi, amplificando l’insensibilità morale di Eleanor ed allungando la lista di imperdonabili azioni che commette puramente per affari, una lista di indicibili segreti che lei minimizza, definendoli “una serie di condizioni infelici”. Individualista e terrorizzata all’idea di ricadere in povertà, non ripone alcuna fiducia nelle abilità, negli obiettivi e soprattutto nella forza di Kate, a cui confessa con inconfutabile certezza ed un contorto affetto, “Io so cosa vuol dire non avere niente, tu non ce la faresti mai.”

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Maya Lopez (Echo): Corvonero

Maya è una delle studentesse più brillanti e disciplinate sin dal primo anno, tuttavia dimostra un particolare talento negli Incantesimi non verbali, al sesto anno. Ciò la rende già praticamente imbattibile in duello, tuttavia Maya – appurata questa sua notevole abilità – decide di rafforzarla ulteriormente, dedicandosi anche allo studio della Legilimanzia.
Introversa e stacanovista, non ama quelle materie impossibili da praticare senza fare ricorso a strumenti esterni (per esempio Volo o Divinazione), preferendo affidarsi esclusivamente alla propria mente, alla quale non desidera imporre alcun tipo di limite.

Perché Corvonero? Sebbene si lasci facilmente dominare dal desiderio di vendetta nei confronti dell’assassino di suo padre, Maya rimane principalmente una ragazza acuta, dalla presenza impercettibile ma dotata di strabilianti doti intellettive.
Sorda dalla nascita, la sua disabilità non le impedisce di dimostrarsi una delle studentesse più brillanti della sua classe, in grado di comprendere le spiegazioni della sua insegnante senza dover ricorrere ad un apparecchio acustico; prende lezioni di arti marziali già da bambina, dove scopre di saper replicare gli esatti movimenti del suo avversario dopo averli visti una sola volta.
Sebbene Maya non si vanti apertamente delle proprie abilità, questa sua indubbia superiorità in campo sia fisico che intellettuale l’aiuta a vedere la propria disabilità come un punto di forza anziché una debolezza; al suo primo incontro con Clint infatti, gli consiglia di non affidarsi alla tecnologia, di non vedere la sordità come un limite, bensì come uno strumento.

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Yelena Belova: Serpeverde

Yelena è sinceramente felice di non essere stata smistata in Grifondoro come sua sorella Natasha. Non avrebbe mai sopportato tutto quell’esibizionismo, per non parlare di quanto la diverta l’idea di intimorire i suoi compagni soltanto grazie al colore della sua divisa. Arrivare ad Hogwarts due anni dopo Natasha però, le rende difficile dissociarsi dalla fama che la sorella maggiore ha già accumulato. Qualsiasi materia la incuriosisca, qualsiasi disciplina in cui Yelena sembri eccellere, Natasha l’ha già conquistata. Non le resta che rintanarsi nella propria Sala Comune a studiare… e ad architettare monellerie con la collaborazione di Pix.

Perché Serpeverde? Nonostante non siano sorelle di sangue, Yelena e Natasha si somigliano molto per combattività e diffidenza. Yelena risulta tuttavia più vendicativa, non completamente senza cuore ma comunque meno legata dai vincoli morali che Nat rispetta. La scelta di porla in Serpeverde potrebbe risultare strana poiché la personalità di Yelena viene costruita principalmente intorno al suo legame con la propria famiglia adottiva, mostrandoci un lato di lei più vulnerabile di quanto la ragazza appaia; tuttavia è proprio questa la chiave del suo Smistamento: se Natasha venderebbe l’anima per salvare chiunque mostri la più minuscola briciola di umanità, Yelena farebbe lo stesso solo per pochissimi, rimanendo invece più selettiva nei confronti della massa. Non è un caso che nel tentare di eliminare Clint, Eleanor e Valentina assoldino lei, facendo leva sul suo desiderio di vendetta per la morte della sorella.
Sarcastica ed impertinente, detesta che le venga detto cosa fare e come farlo. Preferisce di gran lunga essere parte attiva del piano, poiché le probabilità che un’idea non sua risulti altrettanto efficace sono infinitesimali: nel tentativo di sfuggire al Taskmaster a Budapest, Yelena chiede a Natasha se stia seguendo un piano di cui lei non è a conoscenza o se il piano sia invece quello di nascondersi e aspettare di venire uccise; la sorella le risponde che il suo piano era semplicemente di scappare. A quel punto Yelena dichiara candidamente e senza traccia di sorpresa che “il tuo piano fa schifo”, prima di afferrare il volante, invertire il senso di marcia dell’auto che Nat sta guidando, aprire la portiera per causare un diversivo che blocca la rincorsa del Taskmaster, rimettere l’auto nella direzione corretta e rispondere ad un inesistente ma scontato ringraziamento di Natasha con “Prego”.
Eternamente perplessa dal fatto che la sua esibizionista e scombinata sorella sia un Avenger, Yelena non perde occasione di farle notare quanto il suo ego sia evidente in tutto ciò che fa: la prende insistentemente in giro per quella posa che sfoggia ogni volta che atterra da una caduta, ma soprattutto sminuisce le scusanti di Natasha quando le chiede per quale motivo non si sia preoccupata di salvare Yelena dalla Stanza Rossa dopo essersi unita alla S.H.I.E.L.D.: “Non volevi che la sorellina ti si attaccasse alla gonna mentre salvavi il mondo con i ragazzi fichi.”
Yelena si fida esclusivamente delle sue stesse capacità e preferisce prendere in mano la situazione anziché affidarsi a qualcun altro. Combattente solitaria in battaglia, la sua brevissima infanzia in Ohio insieme ad Alexei, Melina e Nat rimane la parte migliore della sua vita, l’unico ricordo, l’unico legame da difendere al di fuori di se stessa.

Leggi lo Smistamento di Black Widow (film 2021)

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