a cura di PaolaJam
Nell’Arrowverse non c’è spazio per le dispute fra Superman e Batman.
Gli eroi indiscussi di questo Universo, creato dall’emittente CW, sono i nostri Oliver Queen e Barry Allen, alias Green Arrow e The Flash.
Piuttosto, sono le controparti femminili di Clark Kent e Bruce Wayne, ovvero Kara Danvers (Supergirl) e Kate Kane (Batwoman) ad emergere (insieme a Sara Lance, di cui parleremo un’altra volta), non facendoci rammaricare in alcun modo per l’assenza di Wonder Woman.
SPOILER ALERT!!!
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Barry Allen e Oliver Queen, the Brave and the Bold
Green Arrow e The Flash sono i supereroi che hanno dato il via ai tanto amati crossover all’origine dell’Arrowverse.
Sono interpretati magnificamente da Stephen Amell e Grant Gustin, che hanno senz’altro dato spessore a due personaggi dei fumetti poco approfonditi nel mondo del Cinema DC.
Oliver e Barry incarnano alla perfezione due modi diversi di essere un eroe, l’ombra e la luce, la mente e il cuore. È stato quindi quasi immediato smistarli rispettivamente in Serpeverde e Grifondoro.
Con un passato difficile alle spalle, hanno sperimentato entrambi la sofferenza, sebbene in modi diversi.
Barry, da bambino, ha visto uccidere la madre davanti ai propri occhi, mentre il padre è stato accusato ingiustamente per l’omicidio. Ha avuto però la fortuna di crescere con Joe e Iris, circondato da un clima di affetto e serenità.
Oliver è un personaggio più complesso. Fino al giorno del naufragio del Queen’s Gambit ha vissuto una vita da ricco playboy benestante a cui non mancava nulla, ma improvvisamente si è trovato ad affrontare il suo inferno personale, costretto a contare solo sulle proprie forze, diventando così “qualcos’altro”.
Ha un passato tortuoso che viene svelato gradualmente ed è sempre in costante lotta contro i propri demoni.
Barry è più emotivo, ottimista e incline al lavoro di squadra.
Oliver è pragmatico, schietto e serio. Anche se lavora in team, spesso preferisce agire in solitaria e non si fida facilmente degli altri.
Barry segue un codice morale che gli impone di non uccidere e cerca sempre un’alternativa, mentre Oliver non si pone limiti.
Inevitabilmente, quindi, quando i due supereroi si incontrano, queste differenze li mettono in contrasto.
Quando Barry si indigna perché Oliver ha torturato un uomo, lui gli rinfaccia la differenza fra le loro realtà, sottolineando come Central City sia una città dove splende il sole e i nemici hanno nomignoli simpatici, mentre Star City è un inferno, dove ha visto morire il suo migliore amico e la madre è stata uccisa di fronte ai suoi occhi.
Barry gli rammenta che anche sua madre ha subito lo stesso destino, ma lui non usa le tragedie personali come alibi per torturare chi lo ostacola.
Oliver gli risponde con un: “Beh, mi dispiace Barry, non sono emotivamente sano come te” (“Well, I’m sorry Barry, I’m not as emotionally healthy as you are”).
Più volte Oliver ribadisce a Barry che nelle situazioni estreme bisogna prendere decisioni estreme: “There are people in the world who deal only in extremes. And it would be naive to think that anything less than extreme measures will stop them.” Tuttavia queste azioni “estreme” sono sempre ragionate, egli è ben consapevole di cosa potrà accadere, mentre Barry spesso si fa trascinare dall’emotività e, sebbene in buona fede, a volte non fa che peggiorare le cose.
Flashpoint è il risultato dell’ostinazione di Barry nel voler salvare la madre, senza valutare le conseguenze. Cosa potrebbe esserci di negativo nel salvare la vita di una persona? Eppure accade il peggio e Barry dovrà fare i conti con il risultato della propria scelta.
Anche se a volte Barry si fa tormentare dal complesso del supereroe che si addossa tutte le colpe del mondo, quando è in compagnia di Oliver emerge il suo lato più spensierato, che non vediamo spesso nel corso della serie. Probabilmente è una scelta voluta dalla produzione, proprio per marcare le differenze tra i due supereroi e tra le due produzioni.
Un contrasto che emerge anche nei colori e nelle ambientazioni, oltre che nei toni dei dialoghi e nello sviluppo della storia.
I due eroi, nel corso del tempo, sapranno superare le loro divergenze, imparando l’uno dall’altro, migliorandosi a vicenda e instaurando un forte legame di amicizia e fiducia reciproca.
Oliver, come aveva già fatto in passato con Roy Harper, insegna a Barry l’autocontrollo.
Barry dal canto suo, spinge Oliver a dare agli altri la possibilità di essere aiutato e amato e a non mettere un muro davanti ai propri sentimenti.
Struggente l’addio tra i due su Crisi sulle terre Infinite:
“Oliver: You remember what I told you?
Barry: Dying’s the easy part.
Oliver: I’m at peace. The real heroes-
Barry: They’re the one’s who have to keep going.
Oliver: So keep going. And don’t ever stop. This world, this new world, it needs both of you.” (a Barry e Sara Lance ndr)
Il legame tra Barry e Oliver dimostra come Grifondoro e Serpeverde possano fare grandi cose se decidono di “smussare i propri angoli”, mettendo da parte ciò che li divide, in favore di ciò che li unisce, ossia la determinazione, la forza di volontà e l’amicizia.
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Kara Danvers e Kate Kane, the World’s Finest Friendship
L’Arrowverse ci regala un altro interessante parallelismo tra due eroine che fin dal primo incontro hanno mostrato un’alchimia interessante, Kara Danvers e Kate Kane, ossia Supergirl, interpretata da Melissa Beinost e Batwoman (prima stagione), interpretata da Ruby Rose, smistate da noi rispettivamente in Tassorosso e Corvonero.
Come spesso accade, queste due Case hanno in comune molto più di quello che si possa credere. Nell’articolo dedicato alle sottili differenze tra le Case, abbiamo già evidenziato come condividano una mente aperta, una visione ampia della vita e del suo significato e un’attenzione particolare e rispettosa verso le creature che lo circondano. Kara e Kate condividono questo ed altro.
Entrambe iniziano la propria avventura di supereroe all’ombra della fama dei propri cugini, Superman e Batman.
Come sappiamo, Kara Zor-El era stata mandata sulla Terra per proteggere Clark, ma la sua capsula andò fuori rotta, atterrando parecchi anni dopo, quando il cugino era già diventato Superman. Venne adottata dai Danvers e dopo molti anni divenne Supergirl.
Kate Kane è la cugina di Bruce Wayne. Da bambina ebbe un incidente automobilistico dove sua madre perse la vita e la sua gemella Beth scomparve, creduta morta da tutti, tranne che da Kate, che non interruppe mai le ricerche. Dopo la misteriosa sparizione di Batman, decise di incassare la sua “eredità”, diventando Batwoman.
Il filo conduttore che le accomuna è senz’altro la speranza.
Kara è il paragon della speranza, ma avremmo visto bene anche Kate in quel ruolo, per non aver mai perso la speranza di ritrovare la sorella scomparsa.
Proprio il profondo legame con le rispettive sorelle è un altro aspetto in comune.
Kara è diventata Supergirl per salvare Alex da un incidente aereo e Kate ha dedicato tutta la vita a cercare Beth. Mentre la prima ha potuto sempre contare su un’alleata che combattesse al suo fianco, Kate porterà nel cuore il peso del suo fallimento per sempre, avendo ritrovato Beth troppo tardi.
Il primo incontro tra le nostre due supereroine avviene durante il crossover Elseworlds.
In un’intervista, Ruby Rose racconta di come sia carino e divertente vedere da un lato Kara, così dolce e simpatica e dall’altro Kate, che non si fida delle persone e ha poco tempo da dedicarle, ma che non può fare a meno di esserne incantata. Si vede il calore di un’amicizia in erba ed è anche divertente come Kate metta Kara a disagio.
In quell’occasione Kara rivela a Kate che suo cugino è un amico di Bruce, prima di correggersi e descriverli come “frenemie“, ma fin dall’inizio è chiaro che tra le due non c’è nessun rischio di replicare la competitività e la rivalità intercorsa tra Superman e Batman.
Da buon Tassorosso, Kara mette al primo posto l’amicizia e la pace e si rammarica quando deve andar via, dicendo che avrebbero fatto una buona squadra.”World’s Finest” (la migliore del mondo), le risponde Kate, citando una serie di fumetti dedicata alle storie di Superman e Batman.
Ma non è un addio e le due supereroine avranno modo di consolidare la loro amicizia nel megacrossover Crisi sulle Terre Infinite.
L’intero multiverso è in pericolo e gli eroi dovranno lottare fino all’ultimo respiro per scongiurare la distruzione totale ed è carino come, in un clima simile, tra Kate e Kara si instauri una sintonia speciale.
In questa occasione si scopre che Kate è il paragon del coraggio e nell’articolo a lei dedicato spieghiamo come, nonostante ciò, non sia stata smistata in Grifondoro.
Scrutando con attenzione Kara, Kate, da bravo Corvonero, riesce, prima degli altri, ad avvertire tutta la frustrazione e il senso di smarrimento che potrebbe portarla a prendere iniziative seriamente rischiose per la sua vita. Sarà proprio Kate ad aiutarla a non perdere quella “speranza” che è ciò che fa di lei la supereroina che tutti conosciamo.
Questa connessione emotiva è l’aspetto più coinvolgente del loro legame.
Tra speranza e coraggio, alleanze e inganni, sacrifici e conquiste, la Crisi viene superata, sebbene con un prezzo troppo alto da pagare, e gli eroi sopravvissuti tornano alle loro vite.
Prima di salutarsi Kate, in segno di amicizia, consegna a Kara la kryptonite che Bruce custodiva, ma Kara le dice di tenerla, certa che non la userà mai contro di lei.
Finora abbiamo evidenziato i punti in comune, ma cosa le differenzia dunque? Sostanzialmente il modo di affrontare le cose.
Kara è solare, ottimista, si circonda di amici e trae la propria forza da loro. É più simile a Barry Allen sotto questo punto di vista.
Kate è introversa, metodica e tende ad agire in solitaria. Sa lavorare in team, ma preferisce pochi elementi affidabili e spesso esclude persone importanti che potrebbero aiutarla. Ricorda più il modo di operare di Oliver Queen.
Kara sorride alla vita sotto tutti i suoi aspetti.
Kate, anche a causa della sua tragedia familiare, è più malinconica e composta.
Le due eroine si completano a vicenda ed è un vero peccato che a causa della scelta della CW di concludere Supergirl e di mettere da parte, almeno per il momento, la storyline di Kate Kane, non ci sarà modo di vederle interagire nuovamente, perché la loro alleanza sarebbe stata di certo “World’s Finest“.
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