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Dear Evan Hansen è un musical con musiche e parole di Benj Pasek e Justin Paul e libretto di Steven Levenson. Ha debuttato a Washington nel 2015 e a Broadway nel 2016, mentre nel 2018 ne è stata tratta una novellizzazione da parte di Val Emmich, in collaborazione con gli autori del musical. Nel 2021 è stato invece realizzato un riadattamento cinematografico, diretto da Stephen Chbosky, che uscirà in Italia a Dicembre 2021.
Questo Smistamento è basato principalmente sul musical originale, con uno sguardo alla novella e al film, da cui sono tratte le immagini.

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Mark Evan Hansen: Tassorosso

Evan non è affatto sorpreso di essere un Tassorosso: uno dei pochissimi insegnamenti tramandati da suo padre prima di abbandonarlo riguarda il fatto che Tassorosso sia la Casa degli incapaci e dopotutto, fino a pochissimi giorni prima del suo undicesimo compleanno, Evan non aveva mostrato nemmeno l’ombra di un potere magico, convincendosi ormai di essere un Magonò. Arrivato ad Hogwarts decide di far credere a tutti di appartenere alla dinastia di Serpeverde (la cui Casa il padre aveva sempre descritto come potente e pura), nascondendo persino le origini Babbane di sua madre Heidi. Rintanato nella quiete della Sala Comune più soleggiata del castello, Evan si rende però conto degli imperdonabili errori di giudizio di suo padre, imparando presto ad essere semplicemente se stesso.

Perché Tassorosso? Va detto che Evan non sia per niente un esempio di onestà: ogni singolo dettaglio di questa storia diventa un nodo all’interno di un groviglio di bugie che parte proprio da lui. Nonostante ciò, nell’analizzare sia la personalità di Evan che le motivazioni dietro alle sue bugie, nessun’altra Casa risulterebbe appropriata.
Evan trascorre tutta la sua vita spaventato dal mondo esterno e disprezzando le proprie debolezze, incapace di reagire ai più quotidiani inconvenienti, intrappolato dalle sue ansie. Alla notizia della morte di Connor, il suo primo istinto è effettivamente quello di confessare ai Murphy di non essere il destinatario dell’ultima lettera del loro figlio, tuttavia un misto di dispiacere e disagio prende il sopravvento, portandolo a mentire. In seguito, realizzando quanto la compagnia dei Murphy gli renda semplice sfuggire ai propri malesseri interiori, la paura di ricadere in quello stesso stato di disagio gli impedisce di porre fine a quella menzogna. Soltanto la nitida realizzazione di aver ferito chiunque lo circondi riuscirà a riportarlo sulla retta via.
Al di là della bugia su cui si fonda la narrazione però, Evan rimane un ragazzo mite, affettuoso seppure la sua ansia gli renda difficile dimostrarlo, comprensivo nei confronti di una madre a tratti assente, afflitto dal disinteresse del padre, talmente sensibile da rifiutarsi di strappare a degli estranei l’unico spiraglio di luce rimasto loro in seguito al suicidio del proprio figlio.

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Connor Murphy: Serpeverde

Connor non vede l’ora di approdare ad Hogwarts, se non altro per poter finalmente essere libero dall’assillante presenza di sua madre Cynthia. Connor è infatti un ragazzo brillante, ma solitario, la cui diffidenza viene spesso male interpretata come arroganza. È l’unico del suo anno ad essere a conoscenza dell’esistenza della Stanza delle Necessità, dove si rifugia ad ogni momento libero per dedicarsi alle sue letture preferite… le quali non coincidono mai con quelle assegnate durante le lezioni.

Perché Serpeverde? L’elemento più struggente e meraviglioso di questa storia è il parallelismo tra Evan e Connor, due adolescenti incapaci di navigare le difficoltà della loro età, tanto simili quanto distanti, che avrebbero potuto salvarsi a vicenda se solo fossero riusciti a regalarsi quell’amicizia che ad entrambi è sempre mancata.
La differenza tra i due sta proprio nell’atteggiamento che adottano di fronte alle avversità: mentre Evan si chiude a riccio e tenta disperatamente di ignorare le più banali sfaccettature della vita, Connor rivolge l’attenzione a piaceri autolesionisti ed aggressivi. Entra ed esce dalla riabilitazione a causa delle sue dipendenze, attacca la sorella con parole e gesti colmi della più immotivata violenza e si approfitta del cuore di sua madre, rimanendo indifferente al senso di colpa che la tormenta a causa sua. Nel libro, questa apatia si aggrava in seguito alla fine di una relazione segreta, terminata proprio a causa dell’incapacità di Connor di aprirsi completamente al prossimo. Lui stesso descrive le proprie emozioni con “dolore e odio e ancora dolore.”
Evan commette un errore, ma quell’errore si trasforma nella spinta necessaria a spingerlo oltre l’oscurità; Connor fa dell’oscurità il suo habitat, nascondendo la propria luce agli altri ed infine soccombendo al buio.

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Zoe Murphy: Grifondoro

Durante la sua infanzia Zoe si è sentita spesso messa in disparte dai suoi genitori, tuttavia appena arrivata ad Hogwarts la ragazza attrae facilmente un gruppo di sincere amicizie con cui divertirsi, confrontarsi e confidarsi. Inoltre si concede finalmente di esplorare la sua passione per il Quidditch, che non aveva mai confessato in famiglia, ottenendo ad occhi chiusi un posto nella squadra e diventandone Capitano già al suo terzo anno.

Perché Grifondoro? Al contrario di ogni altro adolescente nella storia, Zoe non ha problemi a socializzare e ad integrarsi in qualsiasi gruppo. Sembra tenere il mondo a distanza, ma pochi minuti con lei bastano a capire che abbia in realtà un gran cuore… almeno finché qualcuno non tenta di approfittarne.
La sua prima reazione alla morte di Connor è assolutamente fredda, quasi velata di sollievo per essere finalmente libera dalle angherie del fratello; in realtà il lutto innesca in Zoe una battaglia tra quel senso di liberazione ed un ovvio ma inaspettato dolore. Zoe riconosce quanto sia deplorevole un tale sentimento, ma fatica a separare il ricordo del fratello complice che Connor ha saputo essere in infanzia, dal mostro in cui si è trasformato crescendo. Tramite le finte email di Evan e l’ultima lettera di Connor però, si riaccende in lei la speranza di poter redimere il fratello e lasciarsi andare al dolore di averlo perso per sempre.
Zoe si scusa con Evan dopo aver visto Connor aggredirlo nei corridoi della scuola, ma rimane inizialmente scettica nel credere che i due fossero segretamente amici; accetta Evan con tutte le sue stranezze e fa del suo meglio per aiutarlo a superare le sue paure, ma gli chiede di dimenticarla dopo aver scoperto l’imperdonabile bugia che li ha fatti incontrare. Nonostante non cambierà mai idea riguardo all’irreparabilità del loro rapporto, rimane grata ad Evan per aver salvato i suoi genitori e – mesi dopo la caotica spirale di eventi che li fa avvicinare per poi allontanarli definitivamente – ammette “Vorrei che ci fossimo potuti incontrare ora. Oggi. Per la prima volta.”

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Heidi Hansen: Tassorosso

Heidi nasce in una famiglia interamente Babbana. Durante i suoi anni ad Hogwarts però, intraprende una relazione con un compagno Serpeverde, il quale si rivela (troppo tardi) un fedele difensore della supremazia Purosangue.
Inoltre Heidi nutre da sempre un profondo interesse per la medicina, che decide di riversare negli studi di Erbologia e Pozioni, per potersi dedicare ad una carriera di Guaritrice, in futuro.

Perché Tassorosso? Heidi vive esclusivamente per suo figlio Evan. Sembra non avere affatto una vita sociale ed ogni suo pensiero è volto ad assicurare ad Evan un futuro più brillante del suo.
Appare assente a causa dei suoi eterni ed imprevedibili turni di lavoro, ma anche da lontano utilizza ogni minimo ritaglio di tempo per controllare che suo figlio stia bene. Non lo dice, ma prova un fortissimo senso di colpa per non poter offrire ad Evan una vita più serena e meno caotica di quella che vivono.
Dimostra un fortissimo orgoglio nel rifiutare la beneficenza dei Murphy, ma da quel rifiuto traspaiono anche la sua integrità ed il valore che dà al lavoro: “Non voglio dare ad Evan l’impressione che vada bene aspettarsi favori dagli altri.”
La sua apprensione nei confronti del figlio viene letta da lui come insoddisfazione e risentimento per le rinunce che Heidi ha dovuto compiere a causa sua, ma nessuna lettura potrebbe essere più errata: nonostante il divorzio, nonostante l’attanagliante preoccupazione nei confronti di Evan e quel senso di colpa per essere destinata a non essere abbastanza, Heidi è serena riguardo alle proprie scelte, consapevole che tutto ciò che abbia mai ottenuto – per quanto umile – sia sempre stato frutto dei propri sforzi e delle proprie abilità.
Nonostante si arrabbi enormemente dopo essere venuta a conoscenza delle bugie di Evan, quando il ragazzo torna a casa distrutto dall’inevitabile rottura con i Murphy, Heidi è comunque lì, pronta ad accoglierlo, a consolarlo, a vederlo come nessun altro ha mai saputo fare e a ricordargli che “la tua mamma non va da nessuna parte, lei resterà sempre qui.”

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Cynthia Murphy: Tassorosso

Cynthia è una studentessa dolce, pacata, ma zelante. Determinata a stringere amicizia con chiunque e del tutto estranea ai pregiudizi che le altre Case si riservano a vicenda, i suoi compagni riconoscono quanto talvolta il suo ottimismo e la sua generosità possano risultare fastidiosi, tuttavia nemmeno il più maligno dei Serpeverde potrebbe rimanere immune al candore delle intenzioni di Cynthia. Amante della cucina (sebbene la sola passione non la renda particolarmente abile), fa spesso visita agli elfi delle cucine nella speranza di carpire qualche fondamentale segreto che la aiuti a migliorare.

Perché Tassorosso? Non è un caso che la canzone d’apertura del musical mostri il parallelismo tra le due madri dello show. In maniera molto simile ad Heidi, anche la personalità di Cynthia è circoscritta dalla preoccupazione e dalla protezione nei confronti dei suoi figli; a differenza di Heidi però, la vita agiata di Cynthia le offre il vantaggio di poter escludere l’incertezza finanziaria dalle ansie che proietta su Connor e Zoe. Benestante e casalinga, di conseguenza Cynthia è molto più presente nelle giornate dei suoi figli, forse addirittura troppo. Adora cucinare per la sua famiglia, anche se i suoi svariati e sconnessi interessi tendono a rovinare l’esperienza per chi deve assaggiare i suoi piatti. Malinconica ed incrollabilmente ottimista, vive per gli altri, spesso senza ricevere un adeguato ringraziamento.
Quando Zoe rifiuta di dispiacersi per la morte del fratello, Cynthia non la giudica, non ne rimane delusa, bensì comprende come la figlia abbia semplicemente bisogno di tempo per rompere la corazza che si è costruita intorno e anche quando il mondo intero le urla quanto Connor non meriti attenzione o compassione, lei non smette di vedere i lati positivi del figlio, sebbene lui stesso non li mostri da anni. Proprio a causa del suo atteggiamento fermamente fiducioso, Cynthia tende a nascondere la testa nella sabbia quando si tratta di ammettere che Connor abbia un serio problema comportamentale e psicologico; si aggrappa alle bugie di Evan perchè lui è il primo a dipingere suo figlio con gli stessi colori che lei stessa ha sempre utilizzato, diventando al tempo stesso la madre amorevole ed onnipresente che Evan fatica (ingiustamente) a riconoscere in Heidi.

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